Gundam 0080 - La Guerra in tasca
E' un po' che manco dal mio blog, ma ho sentito il bisogno di tornare dopo qualche anno per scrivere un po' tutto quello che mi passa per la testa, fuori dal guazzabuglio social.
L'occasione me l'ha data la decisione di rivedere, giorni fa, la mini-serie OAV del 1989 "Gundam 0080, La guerra in tasca".
Ricordo che, all'epoca, era difficile per me sia star dietro sia reperire le uscite OAV, che all'epoca erano ancora in VHS e quasi introvabili. Per questo motivo non ebbi l'occasione di vederlo allora, ma anche perché avevo letto in giro l'abstract della serie, che di per sè, non mi aveva entusiasmato (una trama che parlava di un ragazzino a scuola durante la "Guerra di un Anno" della saga era apparsa alla mia testa da 18enne immatura e non degna di nota).
In realtà non avevo capito niente. Non avevo compreso quanto interessante fosse l'idea di vedere con gli occhi di un ragazzino in una colonia neutrale gli eventi che avrebbero portato alla conclusione della "Guerra di un Anno", con tutte le implicazioni del caso. Ma solo il fatto di una serie in cui Amuro (che per me era ancora Peter Rei) e Char non comparivano nemmeno mi aveva decisamente depistato e condizionato.
A riguardarla adesso, invece, "La guerra in tasca" si è dimostrata essere una delle serie più interessanti del ciclo "Universal Century", se non forse la più interessante (forse solo un gradino sotto a "Gundam, le Origini", la serie OAV che preferisco in assoluto, ma si deve considerare che questo OAV è stato prodotto nel 2015, non nel 1989).
Per l'epoca, in realtà, la trama de "La guerra in tasca" è decisamente inusuale, direi quasi rivoluzionaria, perché mostra senza filtri come la guerra venga raccontata ai popoli sotto forma di mito, nascondendone consapevolmente gli orrori più profondi.
Il protagonista, Alfred, sperimenterà suo malgrado gli orrori della guerra affiancando Bernie, il giovane ed inesperto pilota di Zeon che incontra mentre va a curiosare tra i rottami del suo Zaku abbattuto.
All'inizio Bernie sfrutta l'ingenuità di quel ragazzino rendendolo la pedina di un gioco pericoloso dal quale però, il pilota di Zeon non uscirà vivo, ucciso in battaglia da un'amica di infanzia di Alfred, ora pilota di un Gundam per la Federazione.
Alfred dovrà rendersi conto che alla fine i soldati, come tutti, sono solo persone e che la loro sofferenza e la loro morte per una causa non ha mai molto senso.
Emblematica è la scena finale, in cui i suoi amici di scuola, con i quali abitualmente collezionava oggetti che testimoniassero la guerra in corso (bossoli, mostrine militari, rottami, ecc.) cercano di rassicurarlo vedendolo in lacrime a guerra terminata, dicendogli di non preoccuparsi, che tanto presto arriverà qualche nuova guerra!
Insomma, questa serie induce a molte riflessioni e mi ha piacevolmente stupito.
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